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La chiesa Siciliana in pellegrinaggio da Papa Francesco “Con Maria per una Chiesa della Vicinanza”

La chiesa Siciliana in pellegrinaggio da Papa Francesco “Con Maria per una Chiesa della Vicinanza”

Con Francesco e per Francesco i presbiteri e i vescovi siciliani in pellegrinaggio a Roma hanno iniziato la loro giornata con la preghiera delle lodi mattutine.
Un legame sempre vivo tra il pontefice e la Sicilia.
Ha presieduto la celebrazione Mons. Michele Pennisi. Successivamente, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la preghiera di affidamento alla Salus Populi Romani attraverso la contemplazione dei misteri del Rosario arricchita dalla meditazione su documenti o discorsi del Santo Padre Francesco.

Al centro della giornata la Concelebrazione eucaristica presieduta da S. E. Reverendissima Mons. Lazzaro You Heung Sik, Prefetto della Congregazione per il Clero.

Dopo il saluto liturgico del presidente dell’Assemblea, ha preso la parola Mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e delegato CESi per il Clero. “Ogni vicinanza – ha detto facendo riferimento al tema del pellegrinaggio che «Con Maria per una “Chiesa della vicinanza”» – si nutre di libertà e di semplicità perché non sono le cose grandi che aprono gli orizzonti, ma il modo grande di fare le cose di ogni giorno che aiuta a scorgere la presenza del Signore come buon compagno di cammino che incoraggia e indica la strada.
Nella nostra Sicilia – ha proseguito il presule – sono tante le figure luminose di presbiteri che hanno seminato nei solchi della storia ottimi semi di bene manifestando la vicinanza del Signore ai fratelli e hanno confermato con la vita che l’ideale alto della chiamata al sacerdozio non si misura con il successo umano, ma con la bellezza di un mondo interiore abitato da Cristo“.

Per Mons. Giombanco, “ritrovarsi insieme per vivere momenti di fraternità e di spiritualità è sempre un’occasione propizia per crescere nella comunione presbiterale. Questi giorni di fraternità – ha detto – si inseriscono nel «cammino sinodale», che stiamo attuando in comunione con le nostre Chiese, e vogliamo viverlo in atteggiamento di ascolto e di dialogo con la convinzione che la fraternità è il volto visibile della sinodalità“.

Mons. You Heung, nella sua omelia, ha sottolineato l’importanza della Vergine Maria per i siciliani. Ha invitato inoltre i presenti ad essere “preti gioiosi”.

Nel pomeriggio, vescovi e presbiteri della Sicilia si sono riuniti per un momento di riflessione e dialogo. Dopo il saluto e l’apertura dei lavori a cura del Segretario della Commissione Presbiterale siciliana, il quale ha proposto un breve excursus sulla giornata sacerdotale mariana, è stato lanciato il tema prendendo spunto da dalla riflessione di Papa Francesco in occasione dell’apertura del simposio sul sacerdozio. Il Santo Padre aveva affermato: “Il sacerdote sia vicino a Dio, al vescovo, ai presbiteri, al popolo“.

Sono stati quattro presbiteri della nostra isola a parlare di tali vicinanze, condividendo riflessioni, ma anche esperienze. Don Luca Saraceno, dell’Arcidiocesi di Siracusa, ha trattato la vicinanza a Dio: prendendo spunto dalle parole di Paolo, ha affermato che la vicinanza a Dio ha a che fare con il pensare di Dio. Inoltre, ha sottolineato l’importanza che i sacramenti e la preghiera avvicinano i presbiteri a Dio. Successivamente è intervenuto don Gioacchino Capizzi, dell’Arcidiocesi di Monreale, che ha parlato dell’importanza del rapporto che intercorre tra presbiteri e vescovo e partendo dell’invito di Ignazio di Antiochia ha sottolineato che bisogna operare perfetta armonia con il volere del vescovo come le corde alla cetra. Don Calogero Cerami, della Diocesi di Cefalù, invece, ha condiviso una riflessione sulla vicinanza ai presbiteri, una vicinanza fondamentale che ha potuto argomentare citando anche l’esperienza preziosa del Centro regionale “Madre del Buon Pastore” per la formazione del clero, del quale don Cerami è direttore. La vicinanza ai presbiteri è “lievito di fraternità” che rende ciò che è statico dinamico. Infine, don Enzo Smeriglio, della Diocesi di Patti, ha parlato della vicinanza al popolo dicendo che quest’ultima si esplica nell’ascolto della storia e del vissuto dei fratelli e delle sorelle.

Nella seconda parte del pomeriggio è stato avviato un momento di ascolto. I presbiteri, infatti, hanno esposto esperienze e proposte, domande e dubbi, condivisioni e riflessione ai loro pastori. Ha concluso il fruttuoso dialogo mons. Giombanco il quale ha affermato: “Le quattro vicinanze non sono distinte ma una accanto all’altra, insieme, si completano“. Ha invitato dunque a seguire la via della vicinanza seguendo tutte le sue sfaccettature. Ha sottolineato anche l’importanza della paternità, una paternità con una triplice valenza: generare alla fede, guidare e accompagnare, e soffrire con e per chi soffre

Protagonisti nella storia, accanto alla gente nel “pieno stile del pastore”, dunque con “vicinanza, compassione e tenerezza”, perché “il cambiamento d’epoca nel quale ci ritroviamo a vivere richiede scelte coraggiose, illuminate con il discernimento dello Spirito Santo”, e “la Sicilia non è fuori da questo cambiamento”. In questo contesto occorre comprendere le peculiarità della Sicilia, “per annunciare il Vangelo di Dio”. Un compito che “chiede a noi sacerdoti e vescovi il servizio pieno, totale ed esclusivo”. PapaFrancesco rivolge questo invito ai quindici vescovi e circa trecento sacerdoti siciliani ricevuti oggi in Vaticano, nella Sala Clementina, in occasione della solennità della Madonna Odigitria, patrona dell’isola.

https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2022/06/sic-vescovi-sicliani-papa-francesco-1c78061d-1aeb-4a42-8760-43e7afc07f8a.html

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