Le nostre congratulazioni e i nostri migliori auguri al nuovo sindaco di Messina, Federico Basile, che pur ponendosi nel solco della continuità, auspichiamo voglia dare nuovo impulso e una nuova impronta alla macchina amministrativa del terzo comune della Sicilia, città strategica dal punto di vista logistico, economico e turistico.
Come spettatori in una competizione nella quale abbiamo deciso di non scendere in campo, resistendo alle inevitabili pressioni di spinte poco mature e velleitarie, come i fatti hanno poi dimostrato, non possiamo non osservare la schiacciante vittoria della macchina politico – mediatica che fa capo a Cateno De Luca, che si è imposta in maniera poderosa nei confronti dei tradizionali schieramenti di centrodestra e centrosinistra, che insieme totalizzano appena il 50% dei consensi.
Nel contempo rileviamo da un lato la scomparsa dai radar del Movimento 5 Stelle, che alle politiche del 2018, nel collegio plurinominale di Messina, alla Camera aveva totalizzato quasi il 45% dei voti, e che ormai è poco più che una stampella scomoda del PD, e dall’altro la sofferenza di un partito di struttura come Forza Italia, che viaggia sul filo del rasoio dello sbarramento.
Riteniamo che i due tradizionali schieramenti debbano fare una profonda e accurata riflessione sul perché nelle ultime tre tornate elettorali siano usciti sempre sconfitti, prima con l‘immateriale Accorinti, venuto dalla luna e dileguatosi nel nulla, poi con l’outsider Cateno De Luca, anch’egli sottovalutato e poi pesantemente indigesto per l’atavico establishment messinese, infine Federico Basile (Cateno 2), la cui vittoria era talmente premeditata che nessuno si aspettava cosi netta.
L’unica cosa chiara come il sole – ma che evidentemente non risulta chiara ai partiti – è che gli elettori messinesi non ne vogliono più sapere dei salotti buoni, dei centri di potere più o meno occulto, dei baroni universitari, dell’elite liberal progressista che fanno finta di scontrarsi in pubblico ma che si riuniscono nelle stanze ovattate che odorano di incenso, scambiandosi favori e architettando le carriere dei figli e dei prossimi congiunti, che ogni volta si ripropongono, magari cambiando pelle o semplicemente girandosi la casacca e che sistematicamente, almeno da tre elezioni a questa parte, vengono metaforicamente presi a legnate.
La gente anela al cambiamento, o almeno a ciò che più gli somiglia, se riesce a convincere elettoralmente. Basta coalizioni spesso improponibili, cucite insieme a forza e rappresentate da mandatari di cartapesta dietro i quali orchestrano sempre gli efori della politica.
Italexit vigilerà sull’amministrazione della città di Messina. Saremo attenti osservatori e petulanti suggeritori, ma se necessario saremo inflessibili guardiani della legalità e implacabili bastonatori.
Il coordinatore provinciale – Avv. Giuseppe Sottile