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Quando due artisti, per di più siciliani, si incontrano non hanno bisogno di troppe parole. Rosario Fiorello ed Elisabetta Pandolfino, nota artista messinese della fotografia, fanno fatto conoscenza a Roma, in una tiepida mattina di autunno. Vivace e passionale il primo, garbata e pacata la seconda, ma ambedue uniti dall’immensa passione per il lavoro, o meglio l’arte, che con immutato entusiasmo svolgono.
Si presentano, lei gli racconta del suo scatto mentale, lui ascolta con interesse di come sia possibile scrivere con la luna. Rosario ammira con entusiasmo le opere di Elisabetta e, dal momento che proprio quel giorno è la ricorrenza dell’onomastico del noto anchorman siciliano, lei gliene da una in dono, lo scatto raffigurante Alfred Hitchcock.
Fanno una foto insieme e parlano della loro amata Sicilia. Fiorello non ha bisogno di presentazioni.
Elisabetta Pandolfino, per i pochi che non la conoscono, è colei che, superando i limiti della mente, ha scoperto una nuova tecnica fotografica, denominata “Mental snap” o scatto mentale (da non confondere con il “light painting”). Illustri luminari in campo oculistico hanno ammesso di essere in presenza di “una persona avente gli occhi nella mente”.
Lavorando a mano libera, come se tra le mani avesse una penna o un pennello, con l’ausilio di una fonte luminosa, la luna, ma anche una semplice candela, riesce a disegnare oggetti, anche complessi, e scrivere parole. In poco tempo è riuscita a ritagliarsi un posto nella storia della fotografia, nel significato più intrinseco del termine, cioè scrivere con la luce.
Ma non solo. Elisabetta è un’artista eclettica e appassionata di tutte le forme d’arte sin da bambina: sassofonista, fotografa professionista, operatrice video e grafica.
Certamente il poliedrico Fiorello, noto talent scout, non si lascerà sfuggire l’occasione di prenderla sotto la sua ala protettiva.
