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Frammenti di Storia: 100 anni fa la Marcia su Roma

Frammenti di Storia: 100 anni fa la Marcia su Roma

In vista del centenario della marcia su Roma e l’instaurazione del regime fascista, abbiamo pensato di fare un approfondimento storico su una della pagine più buie del nostro paese .

Iniziamo partendo dal 23 marzo 1919, data in cui nasce il movimento chiamato “Fasci di combattimento” ad opera di Benito Mussolini. Il movimento si collocò politicamente a sinistra, battendosi per radicali riforme sociali. In campo sociale i fascisti inizialmente proposero il minimo salariale, la giornata lavorativa di otto ore e la gestione dell’impresa estesa anche ai rappresentanti dei lavoratori.

In breve tempo però, Mussolini rinnegò il programma presentato e il suo movimento iniziò ad essere caratterizzato dall’aggressività verbale dei suoi membri e la violenza della loro condotta. Il 5 maggio 1921 Giovanni Giolitti decise di indire nuove elezioni e di accettare la composizione di liste comuni composte da: liberali, gruppi di centro e fascisti. Il Partito socialista, al quale puntava Giolitti, subì una lieve flessione, mentre i blocchi nazionali ottennero 275 seggi, 35 dei quali andarono ai fascisti. Nel frattempo durante il Congresso dei Fasci, Mussolini trasformò il movimento in Partito Nazionale Fascista.

Il governo Bonomi che si era insediato da circa sei mesi cadde, e Luigi Facta formò un nuovo governo guidato da liberali e popolari. Il 24 ottobre 1922 Mussolini riunì a Napoli migliaia di camicie nere in vista della marcia su Roma che aveva programmato da tempo, così facendo avrebbe potuto prendere il potere con la forza. Quando Facta venne informato dell’evento, chiese al Re Vittorio Emanuele III di firmare la proclamazione dello stato d’assedio, permettendo così l’intervento dell’esercito, ma il sovrano rifiutò.

Il 28 ottobre le colonne fasciste raggiunsero Roma e due giorni dopo, Benito Mussolini ricevette dal Re l’incarico di formare un nuovo governo. Un governo che come sappiamo condurrà all’instaurazione del regime dittatoriale fascista che verrà poi sciolto il 25 luglio 1943 con il voto di sfiducia verso Mussolini.

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