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Un Premio prestigioso pensato dalla AICS – Presidenza Provinciale di Agrigento per le personalità che si sono distinte e hanno eccelso ai più alti livelli. Il riconoscimento è andato ad esponenti di diversi settori del terrotorio siciliano: sociale, culturale, civile, imprenditoriale, sportivo.
“Sikelè” quest’anno giunge alla sua trentunesima edizione. Venerdì 11 aprile, nell’incantevole scenario del teatro “Pirandello”, nel capoluogo dell’omonimo libero consorzio siciliano, alla presenza di numerose autorità religiose, civili e militari, si è svolta la cerimonia di premiazione che ha visto susseguirsi sul palco vere eccellenze siciliane.
Tra queste anche il Maestro sensoriale e Ambasciatore identitario Anthony Andaloro, il Blind Chef cieco che prepara le sue specialità culinarie guardando con gli occhi del cuore.
Simbolo prescelto, la riproduzione in resina del busto femminile di Sikelè, figura mitologica di epoca greca, dalla quale discende il nome la nostra Sicilia, terra di storia e di arte, di pensiero e di genio, emblema di lotte e di conquiste sociali e produttive.
«Sono stato selezionato per aver eccelso nella mia vita per la disabilità/abilità, inclusione e solidarietà – ha dichiarato lo chef Andaloro -. Ho avuto l’onore di essere stato premiato dalla madre Maria Agnese Ciarrocco, superiora generale dell’Ordine delle suore Morinelliane. Il Premio ricevuto mi inorgoglisce e mi onora. Premio che ho voluto dedicare oltre che al mio piccolo Gabryel e alla mia dolce metà, Carmelita. L’ho dedicato ai miei colleghi dell’Ordine dei Discepoli di Auguste Escoffier, ma l’ho voluto fortemente dedicare a tutti i miei fratelli di disabilità che spesso non hanno voce e rimangono degli invisibili. Io, con la mia mission nel mondo, voglio essere il loro portavoce di disabilità/abilità definendomi la loro voce: la voce degli invisibili».
