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<strong>Dalla parte dell’Orsa</strong>

Dalla parte dell’Orsa

Il bieco giustizialismo del presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti non trova scusanti in quello che è successo e, a mio parere, più che il sapore della vendetta ha il sentore di una scusa per sbarazzarsi degli orsi.

Che i plantigradi nostrali siano stati da sempre invisi ad una certa parte politica, osteggiata dagli stessi compagni di maggioranza, è cosa nota da tempo.

Nel 2001, a Imer (Trento) si tenne la “prima festa estiva in Primiero” organizzata dalla Lega Nord per protestare contro il programma Life Ursus, il progetto che portò alla reintroduzione di un nucleo di orsi nelle alpi centrali tramite rilascio di alcuni soggetti provenienti dalla Slovenia, reso possibile da un finanziamento dell’Unione Europea.

Tra gli organizzatori dell’evento c’era proprio Fugatti. al banchetto la portata principale avrebbe dovuto essere un piatto speciale a base di carne d’orso.

Il resto è ormai storia. Intervennero i Nas e la Forestale e i leghisti dovettero cambiare menù ma l’avversione agli orsi di Fugatti rimase.

Difatti giovedì sera (27 aprile 2023), ancor prima che il Tar decida sulla precedente, ha firmato una nuova ordinanza che prevede l’abbattimento dell’orsa JJ4, dopo che è stato accertato che è stata lei ad uccidere nei boschi di Caldes, in val di Sole, il 26enne Andrea Papi, nonostante questa non possa più nuocere perché già catturata dai forestali e rinchiusa a Trento nel recinto di Casteller.

Il fatto che Papi sia stato, in tutti i fiumi mediatici, sempre definito runner ha, di fatto, ingenerato un errore nei lettori, soprattutto quelli che si fermano ai titoli o poco al di sotto.

Ora, a qualcuno, potrà sembrare “not politically correct” ma lo sfortunato 26enne non era certo lì per fare footing, dal momento che indossava un cappotto pesante e, a dire di qualcuno, recava con sé un cellulare munito di fotocamera, il che fa presupporre che fosse andato nei boschi a fotografare i cuccioli d’orso per una fatale imprudenza giovanile.

Proviamo, per una volta, a metterci nei panni di mamma Orsa, a stare dalla sua parte. Trovandosi davanti un uomo, che magari l’ha spaventata con il flash, e sapendo bene di dover temere gli umani, ha difeso i suoi cuccioli.

Cioè ha fatto ciò che qualunque madre, che possa definirsi tale, di qualunque specie, fa. Il fatto che fosse un orso e non uno scoiattolo ha portato al triste epilogo dell’incontro tra le due specie animali dove a soccombere invece, di solito, è l’altra parte.

Nessun omicida in Italia, neanche quelli che si macchiano dei delitti più efferati, viene condannato a morte. Tuttalpiù un reato come quello di JJ4 sarebbe catalogato come omicidio colposo. La “feroce orsa assassina” è già stata punita abbastanza per aver fatto l’orso.

Privata dei cuccioli, sedata e imprigionata. Non basta, il presidente della regione autonoma vorrebbe scuoiarla e farne un tappeto.

Paesi civili convivono con le diverse specie animali, anche feroci, se incidenti accadono, nessuno si sogna di andare a scovare la fiera e vendicarsi.

Lo stesso Abruzzo, regione italiana, convive con gli orsi pacificamente. Non il Trentino perché per loro è più facile giustiziare che regolamentare.

Chi è allora l’assassino, JJ4, a cui l’uomo non si è neppure degnato di dare un nome, o Fugatti? Quando capiremo che è l’uomo ad essere ospite su questo pianeta, che sta distruggendo per sé e per le altre specie? Quanti altri secoli dovranno passare perché la vita di animale venga considerata alla stregua di quella di un essere umano?

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