Brucia la terra cantava Morricone utilizzando la nostra lingua madre, brucia Messina, la più colpita, Palermo e le sue chiese, va in fiamme anche Segesta con il fuoco che accerchia il tempio dorico, brucia tutta l’Isola, sotto i colpi della complicità e dell’indifferenza italiana.
Migliaia di ettari andati alle fiamme e decine e decine di abitazioni danneggiate o distrutte.
Migliaia gli sfollati, migliaia i cittadini senza luce e acqua, mentre altrettanti, ancora oggi, a distanza di giorni dall’inizio dell’emergenza, sono ancora costretti a subire le esalazioni tossiche dei roghi.
Stando alle ricostruzioni, in Sicilia, così come in Sardegna, Puglia e Calabria, dietro la distruzione delle fiamme, vi sarebbe la mano di piromani, soggetti malati e deviati, pronti a dare sfogo alla loro perversione.
Tutto ciò pare però strano ed improbabile ad un’analisi lucida degli eventi, pare strano in virtù della concomitanza dei fenomeni.
Come avrebbero fatto costoro a coordinarsi con tale precisione?
Come avrebbero fatto decine di folli criminali, tra cui un settantanovenne palermitano, ad appiccare le fiamme in perfetta sincronia?
Un controllo remoto? O forse un gruppo whatsapp? O forse altro non è che l’ennesimo tentativo da parte di amministrazioni inefficaci ed inefficienti di scaricare ancora una volta le proprie responsabilità?
I territori colpiti, sono vittima da anni e con una calendarizzazione precisa, di tali fenomeni, ad esempio, da decenni è risaputo che giunti alle idi di luglio, Campo Italia a Messina comincia a rappresentare un concreto rischio per l’incolumità pubblica a causa del suo stato d’abbandono e dell’impossibilità da parte del corpo forestale Siciliano di porre rimedio.
Esatto, il corpo forestale, proprio quello accusato e vilipeso, costretto a subire la deviata narrazione circa le sue faraoniche dimensioni, oppure i vigili del fuoco, i quali in Sicilia sono sott’organico da decenni, in una situazione ormai gravissima a causa non solo delle carenze organiche, ma anche a causa dell’età anagrafica dei membri del corpo.
Altresì bisogna analizzare il contesto del fenomeno, difatti , la Sicilia, rappresenta il territorio italiano con il più alto tasso di verde e aree boschive, in un territorio che, per conformazione ed esposizione climatica, anche senza il malsano aiuto dell’uomo, resta altamente a rischio di incendi.
Per questo e molto altro, non è bastato un giorno ed una notte a sedare le fiamme, non sono bastati neanche i forestali, i vigili del fuoco e la protezione civile.
Ed il tutto ci induce a ritenere tutti innocenti per lo sforzo profuso, ma tutti colpevoli per l’ignavia nella quotidianità, quotidianità nella quale si è molto più impegnati a compiere becera propaganda piuttosto che agire per evitare, distruzione, devastazione, morti e tragedie.