Un malinteso, un terribile malinteso. Ecco cosa è successo in questi giorni a Taormina.
Una querelle, a dire il vero un soliloquio, innestata dalla furia moralizzatrice del sindaco di Taormina, Cateno De Luca, contro il comico Angelo Duro e finita su tutti i giornali nazionali.
Motivo di tanta rabbia una presunta bravata, immortalata su Facebook dal comico palermitano, che armato di bombolette spray di vernice ha disegnato simboli fallici e parolacce su alcuni dei suoi manifesti pubblicitari affissi nelle vicinanze di Taormina.
Ed è qui che scatta il malinteso! Non era la solita provocazione nello stile di Angelo Duro, no! Era un omaggio, un atto d’amore e forse l’espressione di una fede nei confronti di chi ha contribuito sostanziosamente a sdoganare in politica la parola disegnata nei manifesti.
Un politico capace di nominare quella parola ben 4 volte in suo video di un minuto e accompagnata da sonori calci in c**o, un video, pubblicato sulla sua pagina personale e finito al terzo posto in classifica come tra i più scurrili a livello mondiale del 2020 sul sito paralocce.org.
Qui il link della classifica con il video: https://www.parolacce.org/2021/01/02/classifica-parolacce-2020/
Poteva Angelo Duro, un comico che dal palco di Sanremo spogliandosi come già fece De Luca all’Ars (strano che chi sogna di vincere Sanremo non lo conosca, evidentemente non lo guarda), non omaggiare chi ha infilato il c***o in un audiomessaggio rivolto alla popolazione messinese accostandolo alla Santa Pasqua? Vedi video tratto da Facebook:
Un audiomessaggio finito in procura per un esposto presentato da due avvocati messinesi e che supponiamo farà la fine della denuncia, praticamente per gli stessi identici motivi, presentata contro Angelo Duro.
Bisogna quindi prendere atto che anche in questo si sono equiparati, sembra proprio che il sindaco sia una fonte di ispirazione da imitare per l’ex iena!
Due facce della stessa medaglia, stessi esempi fallici comunicativi, stesse trovate, stessi esposti all’autorità giudiziaria, però uno fa il comico di professione, e a livelli altissimi con il suo dissacrante sarcasmo, l’altro il politico locale, nonostante velleità da governatore ancora non andate a buon fine.
Non sappiamo cosa sia successo questa sera al teatro Greco di Taormina, se ci sia stato un seguito, una presa di posizione da parte del comico durante lo spettacolo o si sia manifestato il paventato blitz annunciato da De Luca.
Sappiamo solo che da questa storia, che immaginiamo servisse al primo per pubblicizzare il suo show e al secondo per ritagliarsi un po’ di spazio sui media nazionali, ne esce sconfitto il tentativo di fare comicità, ne esce sconfitto il concetto di morale pubblica.
Perché in democrazia non si perseguitano i giullari denunciandoli o bloccandone la vendita di merchandising.
Perché nulla è più volgare della morale fine a se stessa, specialmente se chi la fa (la morale) ne ha un’interpretazione ad personam.
Speriamo se ne prenda atto, i temi da affrontare sono altri, e le capacità, che ci sono e pure in quantità industriali, che siano incanalate e sfruttate per cose più serie. Magari senza parolacce…