Netta la presa di posizione del Movimento Siciliano d’Azione: “ il diritto alla vita deve prevalere al di là di ogni ragion di stato”.
Dopo il volantinaggio di sabato a Piazza Unione Europea, nella mattinata di domenica, a Piazza del Popolo, si è tenuto il sit-in del comitato Messina-Palestina al fine di esprimere solidarietà al popolo Palestinese, il quale sta pagando a carissimo prezzo l’attentato di Hamas verso Israele.
Il comitato, va detto, non è una novità di queste ore, ma è una creatura che da circa una decina d’anni, denuncia incessantemente le problematiche sociali e le violenze alle quali è sottoposto il popolo palestinese, con un occhio attento e critico, tessendo rapporti di corrispondenza diretta con cittadini palestinesi a Gaza e associazioni a tutela dei diritti dell’uomo sparse in tutta italia e non solo.
Nella mattinata di oggi, difatti, si è anche assistito alla toccante testimonianza in presa diretta da parte di un cittadino palestinese in collegamento da Gaza, il quale ha denunciato la violenza alla quale il popolo è sottoposto in queste ore.
Verrebbe da dire che non vi è niente di nuovo sotto il sole, in quanto questa tragedia si protrae da circa settant’anni, settant’anni di assordante silenzio, settant’anni di indifferenza, settant’anni di passerelle politiche atte a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, a seconda della sensibilità popolare del momento.
Presente a sostegno del comitato, anche la Sezione Messinese del Movimento Siciliano d’Azione, movimento politico, che ricordando l’occupazione della Sicilia da parte dell’italia, e ricordando sopratutto il genocidio di un milione di Siciliani assassinati nei primi trenta giorni dell’invasione del 1861, per mano delle milizie italiane di Bixio, ha deciso di esprimere solidarietà e vicinanza ai palestinesi in ogni città dell’Isola, allegando alla loro diretta sui canali social del Movimento, le seguenti dichiarazioni:
“Condannare la becera ed inaudita violenza di Hamas è un dovere morale ancor prima che civico, sociale o politico…
Ma la reazione non può e non dev’essere una mattanza feroce ed indiscriminata, atta a generare un genocidio di 2 milioni di innocenti…
Dinanzi alla guerra, la verità crolla e le vittime sono l’unica voce della ragione, voce soppressa dal freddo piombo e dalla violenza…
Non c’è dubbio che Israele abbia il diritto/dovere di difendersi, ma è altresì vero che la Palestina abbia il diritto di esistere ed il suo popolo il diritto di vivere.
A questo punto la scelta dev’essere netta, il diritto alla vita deve prevalere al di là di ogni ragion di stato”.